di Paolo Cavaleri
– CINETICA – Non ho mai creduto alle regole. Penso che l’itinerario da seguire sia già dentro di noi.
Il mondo che viviamo ogni giorno è costruito su alcune regole, ma forse per non incorrere in errori dovremmo parlare di modi di vivere, essere o modi di fare. Ecco, forse le direttive sono un qualcosa che fa parte di un metodo, e questo porta ai risultati … ma talvolta percepiamo insoddisfazione.
Quando arriviamo alla meta è possibile che ci si chieda se sia tutto qui, o se desideravamo realmente quello che abbiamo ottenuto, magari diventando altro. È proprio su quest’ultimo punto che ci soffermeremo: chi siamo diventati dopo un percorso, un ragionamento o un’esperienza? Non siamo più le stesse persone? Abbiamo di più o ci è stato tolto qualcosa?
Dando per scontato di non guardare al materiale, propongo una storia dove è l’apprendimento il vero risultato, inteso come quel tempo necessario a comprendere l’effetto che noi come microcosmo abbiamo in questo macrocosmo chiamato mondo.
Una storia vera … sovrapponibile ai mille momenti di ogni possibile vita.
Coach Carter – (2005)
“Qual è al tua paura più profonda signor Cruz, arrenditi torna a casa”
Ken Carter è un ex giocatore di basket, padre di famiglia e proprietario di un negozio di articoli sportivi.
Ha un passato da vincente e da brillante studente del liceo del suo territorio, per questo accetta l’incarico di allenarne la squadra di basket. Subito nota l’indisciplina dei ragazzi, vite allo sbando, incentivate da una comunità corrotta, dove molti di loro si perdono tra le tentazioni dei facili guadagni.
Nonostante si premuri di segnare suo figlio in una scuola migliore, egli contratta col padre per rimanere nella sua vecchia scuola per far parte della squadra.
Il suo metodo è ferreo e nuovo: farà firmare un contratto ai giocatori dove essi giocheranno a patto di mantenere una media scolastica sopra la media, e intimerà i professori a comunicargli dei responsi comportamentali dei giocatori durante le lezioni.
Cominceranno ad arrivare i risultati, ritirerà su una squadra in poche partite, generando entusiasmo ma anche andando a ricostruire i valori sopiti degli stessi ragazzi nelle loro vite private: un giovane che sa di diventare padre e penserà di continuare a giocare ma per il college, un altro che starà alle regole e la madre lo vedrà cambiare in meglio, e in ultimo, Cruz, ragazzo dall’altalenante comportamento che capirà come il gioco di squadra lo possa salvare dalla droga.
Carter mostrerà di aver ragione, vincerà più di quanto tutti si aspettavano, ma forse la stessa comunità comprenderà che il basket non è solo un gioco e la stessa disciplina da lui imposta non basterà per far apprendere agli studenti, ora star sportive di quartiere, determinati valori.
Guarda Osserva Comprendi
Coach Carter è una pellicola del 2005 diretta da Thomas Carter.
Un risoluto, e a tratti umano, Samuel Lee Jackson mostra una emotività trattenuta per sposare una leadership contornata dalle passioni sbilanciate dei giovani atleti. Carter prende il testimone del vecchio allenatore della squadra:
– “non riesco a farli frequentare la scuola e gli allenamenti, a coinvolgere i genitori … a toglierli dalla strada per metterli in palestra” -, imbracciando una nuova idea vincente e affermando davanti al team:
– “Ho una certezza: le sconfitte si fermano qui. Se ascolterete e imparerete, vincerete partite di basket, e signori … vincere qui dentro è la chiave per vincere là fuori” -.
Il film è molto profondo più di quanto si creda, prende un contesto comune ma scava nelle vite dei protagonisti in gioco e mostra come l’apprendimento reale, alla fine di un percorso impegnato, onesto e con risultati evidenti, porti ad un insegnamento morale che va oltre il risultato sperato o voluto.
Il coach si accattiva le antipatie dei ragazzi e in parte dei loro genitori, fino all’attenzione mediatica dell’intera contea di paese. Tutto questo per un qualcosa che si scorge nei suoi occhi dove parlando raramente di cose personali, si percepisce come lui faccia da mentore a questi ragazzi per programmarne la disciplina morale e il dovere civile per la costruzione di un loro futuro.
Buona Visione
L’apprendimento è uno dei messaggi invisibili ma onnipresenti nelle storie parallele ma collettive dell’intero cast per la storia. Spesso e legittimamente sono i risultati a determinare un’evoluzione del proprio carattere, ma anche davanti alla sconfitta si acquisisce una consapevolezza migliore delle nostre identità passate.
Di metodologie ne abbiamo molte a disposizioni per arrivare agli obiettivi, ma qualche volta è necessario imparare che quando non arriva ciò che ci meritiamo possiamo arrivare oltre le nostre aspettative iniziali:
-“Voi avete raggiunto qualcosa che alcune persone impiegano una vita a raggiungere, avete raggiunto una meravigliosa vittoria interiore … e signori, io ne sono molto orgoglioso”-.